L’EMDR è un metodo psicoterapico strutturato che facilita il trattamento di diverse psicopatologie e problemi legati sia ad eventi traumatici, che a esperienze più comuni ma emotivamente stressanti.
E’ un approccio psicoterapico interattivo e standardizzato, scientificamente comprovato da più di 44 studi randomizzati controllati condotti su pazienti traumatizzati e documentato in centinaia di pubblicazioni che ne riportano l’efficacia nel trattamento di numerose psicopatologie inclusi la depressione, l’ansia, le fobie, il lutto acuto, i sintomi somatici e le dipendenze.
La terapia EMDR ha come base teorica il modello AIP (Adaptive Information Processing) che affronta i ricordi non elaborati che possono dare origine a molte disfunzioni.
Numerosi studi neurofisiologici hanno documentato i rapidi effetti post-trattamento EMDR.
La stimolazione bilaterale può essere oculare, cioè chiedendo al paziente di muovere gli occhi seguendo le dita del terapeuta, o tramite tamburellamenti (tapping) che il terapeuta esegue sulle mani del paziente. Le sedute in cui si utilizza l’EMDR sono emotivamente intense, può capitare di piangere o avere fastidi fisici come nausea o brividi. Spesso ci si sente stanchi durante ed anche alla fine della seduta, è il naturale risultato dell’elaborazione emotiva, cognitiva e fisica. Che cosa succede durante le sedute di EMDR? Dopo una o più sedute di EMDR, i ricordi disturbanti legati all’evento traumatico hanno una desensibilizzazione, perdono cioè la loro carica emotiva negativa. Il cambiamento è molto rapido, indipendentemente dagli anni che sono trascorsi. Durante la seduta EMDR vera e propria vengono alternati momenti di stimolazione bilaterale alternata con momenti di dialogo e verbalizzazione, in un ritmo cadenzato, sempre guidato dal terapeuta .
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